pianoforte
Strumento musicale cordofono, in cui le corde vengono percosse da martelletti azionati tramite una tastiera. L'interruzione del suono è provocata da smorzatori al momento del rilascio del tasto. Deve il suo nome alla possibilità di graduare l'intensità del suono.
Il primo p., realizzato nel 1698 da B. Cristofori, rappresentava la fusione di clavicembalo, a corde pizzicate, e clavicordo, a corde percosse. L'esemplare originale, perduto, fu descritto nel 1711 dal letterato S. Maffei, che illustrò come la meccanica a martelli consentisse di influenzare la qualità del suono mediante il tocco. Per questo motivo il primo modello fu chiamato 'clavicembalo col pian e forte' o fortepiano.
L'opera di Cristofori fu continuata dai suoi allievi: G. da Firenze; G. da Padova; G. Ferrini; a Friburgo fu ripresa, perfezionata e industrializzata da G. Silbermann, che fabbricò un p. per J.B. Bach. Intanto, grazie alle composizioni di M. Clementi, W.A. Mozart, F.J. Haydn e L. van Beethoven, il p. – cui erano stati apportati vari cambiamenti, come per es. il pedale del 'forte' (che permette di prolungare la risonanza delle corde, allontanando gli smorzatori) e quello del 'piano' (che consente di ottenere un suono attutito, spostando la tastiera in modo che i martelletti percuotano solo due delle tre corde corrispondenti a un tasto), brevettati da J. Broadwood a Londra nel 1783 – aveva definitivamente soppiantato il clavicembalo.